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domenica 19 gennaio 2014

Anche voi vi sentite una "matita" ?





Cari amici,

fra le tante storielle che vagano per il web qualcuna riesce ad attirare la mia attenzione più delle altre.

Personalmente sono rimasta affascinata dalla parabola della Matita.

Certamente tutti l'avrete letta.

Ciò che mi ha colpito in modo particolare è la semplicità con la quale la nostra esistenza è stata paragonata ad una matita. Io non ho mai avuto un buon rapporto con questo oggetto; ho distrutto un'infinità di matite. Non ho mai portato a termine una matita fino alla fine della loro esistenza, le mine si rompevano tutte a metà e io davo la colpa al temperamatite. Erano infatti i temperamatite che mi impedivano di instaurare un buon rapporto con le mie matite!

Ho sempre litigato con le matite! Non era colpa loro, poverine,  ero io che non le sapevo utilizzare e allora optavo per la penna, salvo poi impiastricciare tutto con le cancellature indelebili.

Adesso scopro, tramite il web, che nella matita è racchiusa la chiave della nostra esistenza.



Madre Teresa di Calcutta si è definita la "matita di Dio", ossia un semplice oggetto nelle mani di Dio, uno strumento attraverso il quale Dio ha voluto e potuto realizzare un determinato progetto.

Sono come una piccola matita, nelle Sue mani, nient'altro.
È Lui che pensa. È Lui che scrive.
La matita non ha nulla a che fare con tutto questo.
La matita deve solo poter essere usata
 Certamente, se pensiamo a Madre Teresa di Calcutta come quella  piccola e semplice donna che è stata  in grado di realizzare grandiose opere, se pensiamo  alla determinazione e al coraggio dimostrato nel prendersi cura "dei più poveri dei poveri", non possiamo negare che il suo cammino sia stato guidato da una misteriosa forza.

 Quante volte anche noi abbiamo pensato che qualcosa, al di sopra di noi, stesse guidando il nostro cammino? Tutti almeno una volta nella nostra vita ci siamo sentite delle matite, o perché ci siamo stupiti di qualcosa che abbiamo realizzato o perché, ahimè ci è capitato qualcosa di imprevedibile che non siamo riusciti a gestire a nostro piacimento e siamo stati costretti ad accettare con rassegnazione.



Paulo Coelho è andato oltre e ha individuato cinque caratteristiche della matita che, senza dubbio, costituiscono qualità dell'esistenza umana:

"Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza sarai sempre una persona in pace col mondo.

“Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. 'Dio': ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.


Seconda qualità, di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.

Terza qualità: il tratto della matita ci permette si usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.


“Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro te.


Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. 
Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione. ”



Spero che le mie matite siano finite in mani migliori ma spero, soprattutto, che il buon Dio mi "utilizzi", e ci utilizzi, nel migliore dei modi.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-52242>

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